sabato 7 agosto 2010

COM'E' GRANDE IL PENSIERO DEL MARE

Vedessi com’è grande
il pensiero del mare
dove il mio dolce amore
oggi è andato a pescare
vedessi com’è grande
La vela del pensiero
eppure sono sola
come un vecchio mistero
vedessi che coralli
ci sono in fondo al mare
e lui non mi ha pescato
perché doveva andare
vedessi come piango
un pianto universale
un amore così bello non doveva far male.

Alda Merini

giovedì 5 agosto 2010

ERIC HEBBORN: QUEL GENIO DI UN FALSARIO!


di Donatella Lavizzari
pubblicato su Est Area Magazine
http://www.estarea.it/

Nato nel sobborgo londinese di South Kensington nel 1934 e morto in circostanze misteriose a Roma nel 1996, Eric Hebborn è l’autore di straordinarie opere di disegno, pittura e scultura che sono state esposte in molte personali in Italia, Gran Bretagna, Danimarca e Stati Uniti.



Diplomato alla Royal Academy di Londra, vinse nel 1959 una borsa di studio che gli permise di frequentare la British Academy di Roma. Tornato in Gran Bretagna nel 1962, insegnò disegno all’Università e dopo quattro anni si stabilì definitivamente in Italia, nel quartiere di Trastevere a Roma e nella sua villa-studio ad Anticoli Corrado, il “paese delle modelle” tanto amato da pittori e scultori.



Profondo studioso e conoscitore dei maggiori artisti del nostro Rinascimento, Hebborn raggiunse notorietà e fama internazionale soprattutto per la sua straordinaria abilità nel disegnare alla maniera e nello stile dei sommi artisti del passato.



“Ho scritto un manuale pratico per soddisfare molte persone desiderose di apprendere un’arte che, a quanto pare, suscita un notevole interesse: quella di falsificare dipinti e disegni. Non passa settimana senza che mi giunga una lettera o una telefonata di qualcuno che chiede consigli su come creare “nuove opere antiche” ed è naturale che non posso rispondere a tutti personalmente. Se queste pagine soddisfano le richieste di quegli appassionati, potrò dire di avere raggiunto il mio scopo”.

Così Hebborn indicava una delle ragioni del suo “Manuale del Falsario”, pubblicato nel 1995, in cui insegnava come rendere “buone” le “nuove opere antiche”, spiegando dettagliatamente come invecchiare carta e tela, come imitare firme, iscrizioni, marchi e filigrane, come fabbricare inchiostri e colori identici a quelli usati dagli antichi maestri.

“L’arte del falso – scriveva Hebborn con spiritosa arguzia – è un’arte ‘da cucina’: uova per la tempera, latte come fissativo, mollica di pane come gomma da cancellare, patate per rimuovere macchie di grasso ed olio d’oliva per crearne di nuove”.

Nel corso dei secoli ci sono sempre stati artigiani e artisti che imitavano lo stile dei maestri del passato, segnando una incerta linea di confine tra imitatori dichiarati e falsari veri propri.

Lo stesso Picasso affermava: “Se un falso fosse davvero buono, ne sarei felice; prenderei subito la penna per firmarlo”.

Eric affermava di aver imbrogliato storici d’arte, galleristi, direttori di museo e collezionisti.

Molte delle sue opere (più di mille tra quadri a olio e disegni) sarebbero esposte sia in collezioni private che al British Museum di Londra, al Metropolitan Museum di New York, alla National Gallery di Ottawa e al Museo Reale di Copenaghen: falsi Piranesi, Corot, Turner, Tiepolo, Pontormo, Mantegna, Bruegel, Rubens, Van Dyck, Watteau, Gainsborough e Parmigianino.

L’intenzione di questo accattivante “re dei falsari” era quella di voler "far capire quanto sono ignoranti coloro che si occupano di arte e si permettono perfino il lusso, sapendo ben poco, di dare dei giudizi. Un tempo a giudicare erano gli artisti: oggi, invece, gente a cui spesso manca perfino la grammatica".

“Chi ha veramente lucrato con le mie opere sono stati i mercanti d'arte e per questo non accetto di essere considerato un criminale. Se Christie, Sotheby, Colnaghi e le altre importanti case d'aste che hanno trattato le mie opere pensano davvero che io sia un malfattore, perché non formulano delle accuse esplicite? La prima risposta che mi viene in mente è che non vogliono agitare le acque”.

Questo era il pensiero di Hebborn, che si vantava di aver "trattato sempre e soltanto con gli esperti”, perché sarebbe stato disonesto ingannare un privato incompetente:”Io non ho mai detto "questa è un'opera di", sono stati sempre i critici a fare delle attribuzioni".

È legittimo chiedersi, allora, se i falsi realizzati dal genio di Eric Hebborn siano stati tutti individuati o siano ancora ammirati in qualche sontuosa sala museale.

FRAMMENTI DI EDEN: I GIARDINI DI HELIGAN


di Donatella Lavizzari
pubblicato su Est Area Magazine
 http://www.estarea.it/


Situato nel cuore della Cornovaglia, Heligan, dimora dei Tremayne per oltre 400 anni, è sede di uno dei giardini più affascinanti di tutta Europa che riflette l’umana tensione verso un paradiso perduto.

La presenza di una straordinaria varietà di piante, di una serie di serre esotiche, di strutture e romantici paesaggi, riflettono il passato, le passioni e gli interessi di questa storica famiglia.

La combinazione di questi elementi con un clima mite ha generato un giardino che è unico nel suo genere.

La tenuta Heligan era il centro attorno al quale viveva l’intera comunità: aziende agricole, frutteti, orti, cave, boschi, un mulino, una segheria ed una fabbrica di birra.

Lo scoppio della guerra nel 1914 fu l’inizio di una graduale ma inesorabile decadenza.

In pochi anni, i rovi e l’edera stavano già stendendo un manto verde su questa “Bella Addormentata”. Dopo decenni di trascuratezza, il devastante uragano del 1990 stava quasi per far diventare i Giardini Perduti di Heligan una nota a piè di pagina dei libri di storia.

La scoperta di una minuscola stanza, scavata sotto le macerie nell’angolo di uno dei giardini murati, rivelò una scritta incisa sulle mura di pietra in una calligrafia leggibile e semplice, diceva: “Non venite qui per dormire o riposare”, con i nomi di coloro che vi avevano lavorato riportati sotto la data: agosto 1914.

Il gruppo che si occupava del recupero di questo magico luogo rimase fulminato dalla magnifica ossessione di riportare in vita in tutti i sensi quelli che una volta erano stati dei gloriosi giardini e di raccontare, per la prima volta, non favole di signori e damigelle ma della gente “normale” che aveva reso grandi questi giardini prima di partire per la Grande Guerra.

Il motivo che rende prezioso questo luogo è che il restauro è stato di tipo conservativo: ci sono, infatti, pochissimi esempi di giardini che non siano stati 'modernizzati'.

Il progetto di restauro, che ha vinto diversi premi, è acclamato a livello internazionale, ma la proprietà affittata si estende sino ad ora su solamente 80 ettari della tenuta originale, lasciando il progetto lontano dalla completezza.
Heligan oltre ad essere un paradiso sub-tropicale, preziosa testimonianza dell’epoca Vittoriana e del suo ingegno creativo, è anche un agriturismo che si propone di diventare un esempio unico e permanente di vita e lavoro seguendo le migliori tradizioni dell’ Inghilterra vittoriana, permettendo ai visitatori di godere e partecipare alle attività che vengono svolte nei giardini ed osservare il lavoro svolto.

mercoledì 4 agosto 2010

IL GOVERNO CHE PIACE A ME :-)

"Signore e signori, ancora non c’e’ un governo che piace a me.
Se potessi nominarlo è così che vorrei farlo: un ministro del Caffelatte per cominciare bene la giornata, con un Sottosegretario per I Biscotti e uno per la Marmellata; e se toccasse un mattino a un solo cittadino di rimanere senza colazione, via! Il Ministro in prigione. Nominerei, s’intende, un Ministro per i Giocattoli e uno per le Merende, E al posto del Ministro della Guerra io ci metterei quello della Pace… battetemi le mani se il discorso vi piace!"

Gianni Rodari

(da un discorso dedicato ai bambini italiani nel giorno del Primo Giugno, festa internazionale dell’infanzia).

martedì 3 agosto 2010

BRYAN MAY: UN CHITARRISTA CATTURATO DALLA MUSICA DEL COSMO!


di Donatella Lavizzari
ph. Raimondo Luciani
pubblicato su Estarea   http://www.estarea.it/


Brian May, il leggendario chitarrista dei Queen che ha influenzato generazioni di chitarristi, da Nuno Bettencourt (Extreme) a Slash (Guns N 'Roses), ha fatto BANG!

"BANG! - The Complete History of the Universe" é, infatti, lo straordinario libro che ha recentemente scritto insieme all’astronomo Sir Patrick Moore e all’astrofisico Chris Lintott.

“Sono stato appassionato di musica e astronomia sin da quando avevo sette anni.

Non ho mai perso la messa in onda del programma condotto da Sir Patrick Moore ('The Sky At Night', che con una durata di 50 anni è tra i programmi televisivi più longevi della storia) e se parli con qualsiasi astronomo inglese, tutti ti diranno la stessa cosa e cioè che la loro ispirazione nasce proprio da Patrick Moore. Poi è arrivata anche la musica e io sono rimasto completamente affascinato da entrambe le cose, tanto da voler diventare sia un musicista che un astronomo.”

Brian, dopo essersi laureato in fisica e matematica, scelse di abbandonare i suoi studi presso la facoltà di Fisica e Astronomia dell'Imperial College di Londra nel 1971 per dedicarsi interamente alla carriera musicale. “Dovetti scegliere tra l'universo ed i Queen” afferma Brian che riprenderà la tesi dopo più di 30 anni, riuscendo a conseguire con successo il dottorato in astrofisica all'età di 60 anni portando una tesi sulla luce zodiacale, una debole luminosità visibile nel cielo occidentale, soprattutto a primavera.

“Non lo vedo come un punto di arrivo ma, piuttosto, come un inizio perché adesso sono in contatto con ogni astronomo impegnato nella ricerca sulle polveri interplanetarie. Le scoperte degli ultimi anni sono avvenute da distanze immense. Il tipo di astronomia, invece, in cui ero impegnato riguardava distanze molto più prossime a noi, circa 10 minuti-luce (le distanze astronomiche si misurano in anni-luce). Improvvisamente, con l'avvento delle ricerche di pianeti simili alla Terra, questo settore ha assunto una rilevanza fondamentale. Il posto migliore dove studiare le polveri cosmiche è qui, perché ci troviamo esattamente nel mezzo di una nuvola di tali particelle.”

Parallelamente alla sua strepitosa carriera da rock star, Brian non ha mai perso la sua passione per lo studio dei pianeti e delle stelle e si é costruito un piccolo osservatorio nel giardino di casa.

Dalle passioni comuni con Sir Patrick Moore é nato il progetto di BANG per spiegare in termini semplificati, accessibili a tutti, come l'universo sia nato ed evoluto.

Il libro, ispirato al volume intitolato "Breve storia del tempo" del famoso e geniale scienziato Stephen Hawking, rappresenta un percorso guidato a partire dall'istante appena successivo al Bing Bang fino a giungere alla formazione della Terra, avvenuta ben 5 miliardi di anni fa.



PIZZI E MERLETTI DI CARTA: L’ARTE DI AOYAMA HINA
di Donatella Lavizzari
pubblicato su Estarea  http://www.estarea.it/


In esposizione al Musee Bellerive a Zurigo sino al 4 di Aprile, Aoyama Hina è una raffinata artista del “paper-cutting” nata a Yokohama nel 1970 che vive e lavora a Ferney Volaire in Francia.

La carta è uno dei materiali più antichi ed utilizzati della storia ed Aoyama la utilizza per creare opere delicate ed eteree, dalle linee eleganti ed armoniose, di alto valore artistico.

Poesie di carta che raccontano sentimenti antichi, realizzate attraverso la raffinata e difficile tecnica del paper-cutting, una forma d’arte molto antica, utilizzata dalle donne cinesi per creare splendidi oggetti ed accessori di ogni genere. Sono, infatti, stati rinvenuti, durante scavi archeologici nella Cina del Nord, lavori in carta ritagliata risalenti al 200.

“La mia passione è quella di ritagliare la carta con un semplice paio di forbici per creare illustrazioni come un tempo si ricamava a merletto con ago e filo.”

Basta uno sguardo per intuire quale competenza ci sia alla base di questi elaboratissimi tagli

Oltre agli spazi su flikr e myspace, Aoyama offre una dimostrazione video della sua arte del ritaglio anche su You Tube.

Cataloghi: Tangible, Illusive3, Papercraft, - Gestalten edition e Perfect Paper - Page One edition