domenica 30 gennaio 2011

CERES4ART

Quarta edizione per CERES4ART, il grande concorso per giovani talenti con cui Ceres scopre l’arte lasciandosi interpretare.
Una vera e propria azione di talent scouting a tutto tondo per valorizzare il patrimonio culturale e creativo metropolitano che da sempre affascina Ceres.
Un’iniziativa giovane ma già matura sia per il livello delle opere e dei talenti che hanno partecipato sia per il successo che ha riscosso tra addetti ai lavori, pubblico e critica.

giovedì 27 gennaio 2011

MAGIA A MADRID

Quello di venerdì 28 gennaio sarà una data memorabile per Madrid.
Nella sala del Circulo de Bellas Artes il pubblico sarà testimone di un momento di particolare grazia regalato dalla performance di due artisti d’eccellenza, Lucia Bosé e Giovanni Nuti, che presenteranno "UNA PEQUEÑA ABEJA ENFURECIDA", la versione spagnola del recital di poesie e canzoni "UNA PICCOLA APE FURIBONDA" dedicato alla Poetessa Alda Merini.
Sarà un evento pregno di grande, indimenticabile emozione, dove la Musica e la Poesia sublimeranno ancora di più la bellezza del Circulo, prestigiosa cornice madrilena, sede ideale per l’Arte in tutte le sue sfumature.
La Signora Bosé, che domani festeggerà sul palco il suo ottantesimo compleanno, ed il Maestro Nuti ci accompagneranno con eleganza attraverso un percorso incantato tracciato dalla Poesia dove l’ascolto aprirà insolite nicchie d’estasi.
Un viaggio nel meraviglioso mondo dell’incanto che solo l’emozione suscitata dall’Arte può regalarci.

giovedì 20 gennaio 2011

MUDDY WATERS

Per parlare di blues, credo che Muddy Waters sia l'uomo giusto.

Ha orgogliosamente portato avanti il blues del profondo Mississippi attraverso tutte le mode musicali della sua era, dal folk al flower power, al rock acido.

In Muddy c'é passione, c'é rabbia, c'é sensualità.
Nella sua musica trascinante c'é il rumore del treno che ha portato lui e i suoi amici musicisti a Chicago.

Nel suo blues urlato ci sono il sudore, le tribolazioni e le fantasie dei lavoratori, uomini e donne.

Muddy é morto nel 1983 ma la popolarità e il fascino della sua musica rimangono inalterati, così come la sua impronta nella storia del rock.

PEACE & LOVE

Pace e amore e un unico grande sogno: cambiare il mondo.
Tra il 1965 e il 1970 erano questi i tre imperativi alla base della controcultura di San Francisco.
Quarant'anni dopo, il giornalista Ezio Guaitamacchi mette insieme aneddoti, interviste e testimonianze, raccontando un "favoloso periodo di rinascimento politico, religioso e sociale".
E per ricordare che nella sua "nuova Atlantide" (la definizione é di Carlos Santana), il rock dei Jefferson Airplane o dei Grateful Dead diventò il collante ideale per fare incontrare arte, letteratura e musica.

Peace&Love, Enzo Guaitamacchi, Editori Riuniti

GAETANO CURRERI

Ciao ragazzi!

Sono proprio io, il cantante degli Stadio, quello che si muove come un pazzo sul palco, che "è diventato improvvisamente bello dopo il successo del gruppo" e che ammira da morire il grande Paul McCartney (che volete farci, sono cresciuto con la musica dei Beatles!). ...
Sono nato a Bertinoro, in provincia di Forlì, e ho avuto la fortuna di conoscere, quando ero poco più che bambino, una persona con cui siamo diventati "amici per la pelle" e, ogni volta che ci vediamo, ci divertiamo da morire. È un certo Vasco Rossi, pensate che sono stato il suo primo (!) produttore-musicista: erano veramente altri tempi!
Con Vasco ho fondato il primo gruppo della mia carriera e ho lavorato nella mitica "Punto Radio", la prima radio privata di Zocca, nel modenese.
Ho prodotto per lui il primo disco, "Non siamo mica gli americani" - ricordo ancora quando nacque un piccolo capolavoro come "Albachiara"- e "Colpa d'Alfredo"! Oggi scriviamo ancora canzoni insieme: un paio sono sul suo nuovo album.
È proprio una grande storia di amicizia, come quella con Giovanni. Ho conosciuto il caro Pezzoli trenta anni fa, quando venne a suonare un paio di volte nel mio gruppo eppoi ci siamo rivisti a suonare... con Lucio Dalla! Non saprei tenere il conto dei concerti suonati assieme: saranno veramente migliaia; nel 1979, abbiamo deciso di farci chiamare STADIO.
Non avrei mai pensato di fare il cantante (devo ammettere che sono stati gli altri a credere in me). Nel primo disco, quando giunse il momento di decidere chi dovesse cantare, iniziammo a provinare anche il barista sotto lo studio!! Avevo tanti dubbi ma poi tirai fuori una carica incredibile...Mi ricordo ancora le "incazzature" con Lucio (che, allora, era il nostro pigmalione) e gli altri, ma sono tempi lontani! La mia grande avventura è stata "BANANA REPUBLIC", con quei concerti davanti a 80.000 persone (avevo poco più di venti anni!) ma non dimentico nemmeno quando conobbi Luca Carboni e produssi il suo primo disco - dove ho scritto "Fragole buonebuone".
Altro grande momento è stato l'incontro con Roberto Roversi, il poeta di "Chiedi chierano i Beatles", "Bianco di gesso nero di cuore", "Maledettamericatiamo" e "Millenovecentonovantaniente").
Ma devo sinceramente menzionare tutti i grandi autori che hanno lavorato con me (da Francesco Guccini a Ron, da Roberto Vecchioni a Saverio Grandi, Bettina e tutti gli altri amici che ci hanno aiutato a scrivere belle canzoni).
Ci sono stati anche momenti brutti...ma è meglio dimenticarli!!!
Cosa volete conoscere di me? Sono sempre stato un tipo tranquillo!
I miei dischi di sempre? "Sgt.Pepper" e "Revolver" dei Beatles, "The lamb lies down on Broadway"dei Genesis, uno qualsiasi dei Doobie Brothers e quello con la Royal Philarmonic dei Procol Harum.
La canzone degli Stadio che preferisco? Tutte, però quelle dell'ultimo disco SONO ECCEZIONALI!
Cosa penso degli altri "Stadio"? Ormai li sopporto!! Sto scherzando, sono FENOMENALI...
Pensate, sono passati tanti anni da quando è nata la band eppure siamo ancora qui a raccontarvi le nostre storie attraverso la musica e questo grazie a voi che in ogni occasione ci raccontate le vostre emozioni, le vostre esperienze: noi siamo pronti ad ascoltarne altre...
Ciao, ci vediamo ai concerti, vi aspetto!

@ Gaetano Curreri - www.stadio.com

FABIO TREVES: PASSIONE BLUES

AMO Fabio Treves per la sua grande simpatia e per l’energia che dal palco ogni volta riversa sul pubblico. Ed è davvero un peccato che la sua presenza nella “rosa” degli assessori del comune di Milano sia stata una meteora….comunque per me indimenticabile.

1. Il tuo primo concerto? Ray Charles nel 1963

2. Il tuo primo disco? Il 45 giri Rock Around The Clock di Bill Haley

3. L’ultimo straniero? Live di Keb’Mo’

4. L’ultimo italiano? Un doppio di Lucio Battisti nel 1973

5. Quello che ti ha cambiato la vita? Bluesbreakers with Eric Clapton di John Mayall, 1966

6. Quello che regali? Hard Again di Muddy Waters

7. Cosa canti sotto la doccia? In the Sunshine Of Your Love dei Cream

8. Beatles o Stones? Beatles

9. La più bella canzone italiana? Almeno tu nell’universo.

10. Un inno per la sinistra? Domani è un altro giorno si vedrà

11. E per la destra? La pappa col pomodoro

12. Un disco da salvare dalla fine del mondo? Mister Lucky di John Lee Hooker

13. Quale musicista avresti voluto essere? Frank Zappa

14. Il gruppo con il nome più bello? Rolling Stones

15. Un pezzo per il tuo funerale? Whatch Out dei Fleetwood Mac