sabato 31 luglio 2010

TROIS TETONS BAND: GLI STONES NEL CUORE E CHUCK BERRY NEL SANGUE

A cura di Donatella Lavizzari – www.immaginienote.it

Nati nel 1992 come rhythm and blues band, i Trois Tetons hanno incarnato sino da allora la passione ed il feeling, ingredienti base del fare musica insieme.

Con una accattivante rielaborazione sono partiti dall’interpretazione degli standard Rock e Blues, influenzati dai grandi nomi quali Muddy Waters, Neil Young, Van Morrison, Little Feat, Dylan.e dal ruvido blues degli Stones prima maniera sino a fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali.

Grinta, musicalità innata, tocco graffiante sono le caratteristiche principali di questi musicisti legati fortemente al blues, genere in cui si destreggiano con grande maestria tra shuffles e slows, rispettando i suoni tipici della musica del diavolo in esibizioni di grande impatto e di indubbia classe cristallina.

Funambolici virtuosismi e songs dal sound genuinamente sanguigno, impetuoso e coinvolgente contraddistinguono le numerose performance dal vivo di questa band ligure dalla spiccata personalità che ha già all'attivo la produzione di quattro album (“You gotta move” live, “Malt and hopper” live, “Sweet Dancer“ e “A Pack of Lies”) che hanno riscontrato il favore di una critica attenta e di un pubblico sempre più numeroso.

Line up: ZAC (voce, chitarra e armonica), Icarus (basso), Guido (batteria), Barbon (chitarra e slide)

Sito web: www.3tetons.it

ERIC HEBBORN - IL MANUALE DEL FALSARIO


«Ho scritto un manuale pratico per soddisfare molte persone desiderose di apprendere un’arte che, a quanto pare, suscita un notevole interesse: quella di falsificare dipinti e disegni. Non passa settimana senza che mi giunga una lettera o una telefonata di qualcuno che chiede consigli su come creare “nuove opere antiche” ed è naturale che non posso rispondere a tutti personalmente. Se queste pagine soddisfano le richieste di quegli appassionati, potrò dire di avere raggiunto il mio scopo».
Così Eric Hebborn ci indica una delle ragioni di questo libro, dedicato all’arte di imitare dipinti e disegni. Un’arte antichissima se si pensa, come Hebborn, che ogni artista è, in fondo, un imitatore: alcuni artisti imitano la natura, altri l’arte.
Relativamente recente, invece, quando è connessa con il problema dell’attribuzione.
Per gli antichi l’opera era importante per se stessa a prescindere dall’autografia. L’imitazione è diventata falsificazione solo quando si cominciò a firmare dipinti, sculture e disegni. Ed erano proprio i grandi maestri che spesso prestavano il proprio nome per promuovere le opere dei loro discepoli. Lo stesso Picasso, in epoca più recente, confermò: «Se un falso fosse davvero buono, ne sarei felice; prenderei subito la penna per firmarlo».
Per essere «buone», le «nuove opere antiche» devono anzitutto essere confezionate come i modelli antichi. Perciò, questo manuale insegna certo come invecchiare carta e tela; come imitare firme e iscrizioni, marchi e filigrane. Pratiche, tuttavia cui si deve ricorrere solo quando le circostanze non consentano, o rendano superfluo, il ricorso a materiali originali. Ma più importanti sono le informazioni e le ricette che Hebborn ci fornisce per riconoscere e procurarci carte d’epoca, per fabbricarci inchiostri e colori identici a quelli usati dagli antichi maestri, per individuare, scegliere e assemblare in maniera credibile i particolari dei soggetti da riprodurre; e altro ancora.
Ecco perché questo manuale oltre che per il falsario – professionista o semplice dilettante – sarà preziosissimo anche per l’appassionato d’arte che desideri penetrare nel mondo affascinante delle tecniche artistiche. Ma alla fine, non ci meraviglieremmo se copie di questo libro, nel quale il re dei falsari svela – con il gusto della sfida e del rischio – tutti i segreti del proprio mestiere, approdassero alla chetichella sulla scrivania di qualche studioso di storia dell’arte. Infatti, per affinare la propria capacità di individuare ciò che è autentico, quale migliore esercizio che imparare a riconoscere ciò che è falso?

Eric Hebborn

Titolo: Il manuale del falsario
Neri Pozza - Colibrì

THE RAINBOW IN YOUR HAND

This book started as a personal project in summer 2007, and was soon published from a Japanese bookstore "Utrecht".


It's a flipbook, but rather than seeing animation, it creates a 3D rainbow in your hand.

www.masa-ka.com


 

LA MUSICA E' LA MIA CASA.

La musica é la mia casa, é, come dicono i giapponesi, OKUMUKI, la parte più intima, il cuore, il luogo in cui si é in pace.

Che grande potere ha la musica!
La musica é il mezzo con cui ancora oggi si riesce a comunicare ciò che la contemporaneità ritiene insulso, non commerciabile, non economicamente produttivo: 
LA REALE COMUNICAZIONE CON L'ALTRO, L'INSTAURARE UNA GENUINA RELAZIONE, LA CAPACITA' DI ESPRIMERE SINCERAMENTE IL MONDO INTERIORE CON TUTTI I SENTIMENTI CHE NE DERIVANO.

Tutto ciò é semplicemente fantastico!

LUCI E OMBRE DELLA MODA

LUCI E OMBRE DELLA MODA intervista ad Ilaria Caprioglio
a cura di Donatella Lavizzari  - GP Magazine - http://www.gpmagazine.it/

A Savona, durante No. ANOREXIA, l’evento organizzato dal Circolo degli Inquieti, dedicato ad "Anorexia Storia di un immagine" di Oliviero Toscani, è stato presentato “Milano - Collezioni andata e ritorno” di Ilaria Caprioglio, ex modella “Fashion model management” negli anni Novanta. Un libro "per svelare alle ragazzine, che desiderano entrare nel mondo della moda, come prosegue la favola dopo che sono passati i titoli di coda dell'ennesimo concorso di bellezza”.


Chi è Ilaria Caprioglio?
“Principalmente la mamma di Jacopo, Edoardo e Vittoria, una madre appagata del proprio ruolo ma ancora con tanti sogni da afferrare come avvocato e scrittrice”.

Il tuo esordio da scrittrice è stato del tutto inaspettato…
“Scrissi questo romanzo una decina di anni fa ma decisi di non pubblicarlo: la vicenda narrata era troppo personale e la paura di espormi al giudizio degli altri era troppo grande. Ora, alla fatidica soglia dei ‘quaranta’, mi sono un po' affrancata dal timore dell'opinione della gente ed ho deciso di rischiare e mettermi in gioco”.

In “Milano Collezioni - andata e ritorno” racconti le emozioni, le speranze, i turbamenti, le inquietudini della tua esperienza come modella, ce ne vuoi parlare?
“Nel romanzo tutto parte dalla mia esperienza come modella, ma si narra più in generale del cammino di una adolescente verso il mondo adulto. Percorso sicuramente complicato ed accelerato dall'ambiente della moda”.

Daniela Pedrini - titolare agenzia “Fashion model management” Milano – afferma che il mondo della moda non è un mondo di sogni ma una realtà di lavoro con regole ben precise per la quale sii devono avere delle connotazioni altrettanto definite: non basta la bellezza, è indispensabile possedere anche un carattere adatto e tanta tanta determinazione. Qual è la tua opinione?
“Concordo nel ritenerlo un lavoro per ragazze dotate dei requisiti fisici richiesti ma anche fortemente motivate e determinate ad affrontare i disagi che questo mestiere può comportare. In primis il distacco dalla famiglia e la solitudine che ne consegue dovendo vivere e lavorare all'estero”.

La scrittrice Giulia Alberico afferma che chi scrive è un ladro di emozioni, parole, ricordi, che lo hanno trapassato come lo spillo una farfalla. Non è una decisione consapevole, viene da sé: è una metabolizzazione lenta per cui tante letture entrano a far parte della tua vita e del tuo immaginario. Sei d’accordo?
“Nel mio caso non è stato così, in quanto il romanzo è totalmente autobiografico, nato dall'esigenza di far chiarezza in me stessa: una sorta di autoanalisi per poter uscire da una situazione difficile. Il romanzo è scaturito da quei primi pensieri fissati con quotidianità sulla carta”.

Quali sono gli autori che hai letto con più passione?
“Ho sempre amato la letteratura francese e russa dell'ottocento, Balzac, Flaubert, Dostoevskij, Gogol. Ma leggo in modo compulsivo di tutto: dai saggi di filosofia e psicologia, agli autori contemporanei italiani e stranieri. Il tempo per la lettura l'ho sempre trovato sin da piccola: è una passione che ho ereditato da mio padre”.

Ti chiedo di pensare ad una persona, un luogo o un avvenimento che sono stati fondamentali nella tua vita.
“Penso a mio padre, dal quale ho ereditato pregi e difetti, del quale sono stata profondamente innamorata, come tutte le figlie credo, e dal quale ho imparato, soprattutto, l'educazione ed il rispetto per la parola data, merce rara ai giorni nostri”.

Molti ragazzi scrivono racconti che restano chiusi nel cassetto; pensare di pubblicare un proprio racconto sembra un sogno estremamente complicato. Quali consigli puoi dare a coloro che vogliono proporre le proprie opere?
“Non puntare subito alle grandi case editrici, che difficilmente leggeranno il tuo lavoro. Partire dagli editori più piccoli che hanno il coraggio di investire su scrittori esordienti, ma diffidare di quelli che ti richiedono un contributo per la pubblicazione”.

Per saperne di più: www.myspace.com/ilariacaprioglio

venerdì 30 luglio 2010

UNO SGUARDO INCANTATO


L’arte é un'emozione che spalma colore sugli oggetti, sulle superfici, modifica a piacere la percezione di uno spazio, modula il suono delle note e ne definisce l'intonazione emotiva.
L'arte esalta il territorio della creatività offrendo nuove dimensioni al quotidiano, aprendo a nuove sorprendenti possibilità.
La chiave d'accesso é la sensibilità.
Essere sensibili é un po' come sognare ad occhi aperti e vedere ad occhi chiusi.
Significa interpretare e fissare, con uno sguardo “incantato”, ipotetiche forme, senza alcuna certezza ma in continua tensione, in una ricerca costante di punti d’appoggio e di verifiche, con l’attenzione alle cose più umili e nascoste per cogliere nuovi segni, significati e tendenze di un’umanità che si rinnova continuamente.
E’ un modo per affacciarsi e guardare il mondo da una diversa prospettiva.